In un precedente blog post abbiamo già discusso di cosa sia l’intelligenza artificiale, delle sue potenzialità e degli ambiti in cui può essere utilizzata, come ad esempio l’ industria e il Metaverso: riassumiamo in 5 domande i punti più importanti legati all’AI grazie alle risposte del Professor Carlo Tasso, co-fondatore di Aipertech.
In un precedente blog post abbiamo già discusso di cosa sia l’intelligenza artificiale, delle sue potenzialità e degli ambiti in cui può essere utilizzata, come ad esempio l’ industria e il Metaverso: riassumiamo in 5 domande i punti più importanti legati all’AI grazie alle risposte del Professor Carlo Tasso, co-fondatore di Aipertech.
- Perché parlare di AI?
L’intelligenza artificiale è una disciplina nell’ambito dell’informatica che ormai da qualche tempo è presente ovunque (stampa, tv, media, giornali, etc.) e di cui si parla riguardo a quanto precise possano essere le previsioni fatte, come si ottimizza, come si fanno tante applicazioni utili, quanto sarà importante in futuro e di conseguenza quanto sarà importante avere delle competenze in questo campo
- Cos’è l’AI?
Per rispondere bisogna tornare indietro negli anni ’50, quando erano già una decina di anni che l’informatica era nata e veniva applicata ma il modo in cui ciò avveniva (parlando ovviamente degli USA, dove si iniziò ad utilizzare questa disciplina) era quella di fare tante operazioni matematiche, che gli americani chiamano Number Crunching (letteralmente, macinare numeri).
Ci fu un gruppo di ricercatori americani che nel 1956 si fermò a riflettere sul fatto di poter utilizzare il calcolatore non solo per fare Number Crunching ma anche per fare qualcosa di “più elevato” che ricordi, per esempio, le capacità cognitive della mente umana, che non macina numeri ma fa ragionamenti, capisce, valuta, guarda e osserva: questo è il momento in cui nasce l’idea di intelligenza artificiale.
- Di cosa si è interessata l’intelligenza artificiale, quali sono le tematiche e cos’è in grado di fare?
La prima tematica che fu affrontata fu quella della linguistica computazionale, ossia la comprensione dei concetti e la capacità di trovare similitudini al loro interno.
Un’altra area è quella della visione artificiale, che funziona in maniera analoga alla linguistica ma, in questo caso, il calcolatore è in grado di esaminare singole immagini o sequenze video per riconoscendo degli aspetti, ricostruire delle scene o identificare i diversi oggetti presenti in queste immagini.
Questa applicazione è protagonista della guida autonoma dove l’AI interviene in molti modi: da un lato interpretando tutti i segnali che vengono dall’ambiente circostante (la presenza di un pedone, un semaforo, un pericolo, una curva) dall’altro è interessante per il metodo che si usa per insegnare al calcolatore all’interno della macchina: degli esseri umani guidano per ore e ore un’automobile e il calcolatore registra tutto quello che avviene con degli algoritmi particolari e, in questo modo, un po’ alla volta impara anche lui a guidare autonomamente.
- Dove si studia l’artificial intelligence?
Si studia nei corsi di laurea che riguardano l’informatica e nei laboratori dedicati a questi studi, dove vengono portate avanti le ricerche in questo campo.
Talvolta vengono fondate anche delle società spin-off che portano sul mercato il know-how nei laboratori e nelle attività di ricerca per risolvere varie problematiche, come nel caso della nostra AiperTech
- Come si studia l’intelligenza artificiale?
Ovviamente nei corsi universitari ma non basta, bisogna entrare nei laboratori e fare stage e tesi negli spin-off dell’università, perché li ci sarà l’occasione per mettersi alla prova, dove, se si avranno delle idee innovative, si potrà valutarne il potenziale e il successo.
Conclusioni
L’intelligenza artificiale, dagli anni 50 ad oggi, ha avuto una costante evoluzione che l’ha portata ad ottenere grandi risultati nel mondo dell’innovazione: quale sarà il prossimo traguardo? Non ci resta che attendere per scoprirlo!